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moto trekking e rispetto: tentativo di decalogo

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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carlo
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Re: moto trekking e rispetto: tentativo di decalogo

Messaggio da carlo » mar 12 feb, 2013 8:30 pm

tanta robbbba ha scritto:Limite della decenza alla propria presenza: sopra una certa altitudine non ci voglio andare; passi per i poveri bassa valle fortemente antropizzati ma dove la natura cerca di sopravviverci diamole una mano a farlo.
Magari questo sara' vero dove vivi tu, pero' in generale esistono aree di
elevata valenza naturalistica a quote basse (o sul livello del mare) e aree
molto degradate a quote piu' alte. Oppure aree ancora ragionevolmente intatte
ma che, per le loro caratteristiche, non sono danneggiate da un traffico di
moto. Un disturbo ci sara' inevitabilmente, ma anche gli escursionisti a piedi
sono un disturbo; bisogna capire di che intensita' e quali potrebbero essere gli
effetti.

Un limite basato solo sull'altitudine ha poco senso, se non e' supportato da
motivazioni valide. Puo' essere che sopra i 2500 metri ci sia una specie di
lichene che e' estremamente sensibile a delle sostanze presenti nei gas di
scarico dei motori, e questa potrebbe essere una ragione valida (ma allora mi
aspetterei che sia lasciato l'accesso a veicoli elettrici). Potrebbe essere che
il tipo di terreno particolarmente friabile rende i sentieri facilmente
danneggiabili dal traffico motorizzato (e in questo caso mi aspetterei una sorta
di accesso a numero chiuso per gli escursionisti a piedi, perche' anche il
traffico a piedi causa usura del terreno). Insomma, mi sta benissimo che ci
siano posti in cui non si puo' andare in moto, ma:
  • ci deve essere un motivo ragionevole.
  • le limitazioni non devono riguardare solo le moto, ma tutte le forme di
    escursionismo, in base al diverso tipo di impatto che hanno sul territorio.
  • (corollario del punto precedente) non tutte le moto hanno lo stesso impatto,
    e' inutile nascondercelo. Capisco che una moto pesante o una enduro da gara non
    debbano andare dove una moto piu' leggera oppure meno potente e con erogazione
    piu' regolare possono transitare senza fare danni eccessivi, ma ci sono comunque
    tipi di terreno dove possono passare senza rovinare niente.
  • bisogna usare moderazione in tutto, anche nella moderazione
    (M.Twain). Rispettare l'ambiente e' fondamentale, ma ricordiamoci che una strada
    di montagna, anche se nessun essere umano la percorre, sara' cancellata dai
    normali effetti degli agenti atmosferici o inghiottita dalla vegetazione, se non
    e' manutenuta periodicamente. Spezzare rami e abbattere cespugli non e' in
    generale una bella cosa, ma farlo per riaprire un percorso che si e' richiuso
    non e' certo un crimine, e comunque non e' niente che un cinghiale,
    all'occorrenza, non farebbe. Va bene (anzi, e' doveroso) essere attenti e
    rispettosi, ma essere integralisti e' stupido.
Giusto per non lasciar spazio a fraintendimenti, non voglio dire che tu sia uno
stupido integralista, ma e' solo per chiarire bene come la penso. ;)
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angelofarina
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Re: moto trekking e rispetto: tentativo di decalogo

Messaggio da angelofarina » gio 14 feb, 2013 1:07 am

Quasi tutto d'accordo... Vediamoli uno ad uno...
tanta robbbba ha scritto:Si va piano. Tutti sanno girare la manopola del gas, più difficile sapere regolare quella del rispetto per l'ambiente.
OK
Gomme da trial è bello.
Uhm... Qui direi "dipende". Su certi fondi, le gomme da trial non vanno per nulla bene. Qui da me c'è spesso un fango attaccaticcio e vischioso, le gomme da trial si riempiono e diventano "slick". Oppure, come giusto in questi giorni, ci sono 30cm di neve "patocca", che fa lo stesso identico effetto. In queste condizioni, io mi trovo molto bene ad avere le gomme da cross sulla moto da trial... Ottima trazione, minor tendenza alla derapata, ed un gradevole effetto di "punzecchiatura" sul manto erboso, che a lungo andare stimola la crescita dell'erba (io vado molto sui MIEI prati, e dunque ci tengo a non rovinarli).
Peraltro, se osservi le gomme di cui sono dotate le macchine per la cura dei prati, vedrai che hanno tasselli molto crossistici...
Contrariamente a quanto si crede, più alto è il tassello, MINOR danno fa al manto erboso, perchè si evita la derapata...
No alle derapate sui sentieri e sulle strade di montagna.
OK
Quando è possibile da un punta di vista della sicurezza, discesa a motore spento.
Assolutamente SI, questa è una mia convinzione da sempre - OVUNQUE! Se una bici da downhill scende a motore spento, perchè mai una moto lo dovrebbe tenere acceso???
Massimo rispetto dei fruitori della montagna non motorizzati - velocità moderata, poco chiasso, cedere il passo, spegnere il motore mentre lo si fa.
OK
Nessunissimo rifiuto in giro - a partire dai mozziconi - e dato che lo zaino è trasportato dalla moto, portare ad ogni gita a casa qualche rifiuto trovato dove non dovrebbero essercene.
OK
Nessunissima forma di pubblicità alle zone frequentate: la montagna o la conosci e la fruisci o niente tracce gps in rete per permettere a chiunque di fare gli stessi giri.
Ecco, su questo non sono per nulla d'accordo. La pubblicità è l'anima del commercio. Il mototurismo fa bene alla montagna, porta in zona turisti, che lasciano denaro, ed alimentano la depressa economia montana. Un regolare afflusso e percorrenza di mototuristi tiene "vivi" i percorsi, rende economicamente sostenibile il mantenimento in vita di punti di ristoro, distributori di benzina, trattorie, malghe. Uno dei motivi dell'abbandono della montagna è che vaste zone dell'appennino sono letteralmente "morte", non ci va nessuno, per nessun motivo...
Pubblicizzare in rete percorsi mototuristici che passano di li' è uno dei modi di evitare che la montagna "muoia". Peraltro qui in provincia di Parma sono state tentate altre strade similari: ippovie, ciclovie, etc.. I percorsi belli e sicuri vanno valorizzati, ben segnalati, mantenuti, censiti e resi disponibili come tracce GPS per tutti gli escursionisti (non solo quelli in moto, ovviamente).
Io sono un grande sostenitore e cerco di contribuire come posso al progetto OpenCycleMaps - allo stato attuale, è la miglior cartografia digitalizzata gratuita per tutti i tupi di escursionismo... Ed il software gratuito Viewranger l'ha resa disponibile ed apprezzata, gratuitamente, sugli iPhone e gli Android...
Certo, se in una provincia ci fossero solo 4 percorsi con traccia GPS disponibile, si rischierebbe di sovraccaricare solo essi di centinaia di transiti ogni domenica.
Ma se in una provincia di tracce GPS ce ne sono disponibili 400, vedi che questo problema non si pone...
Limite della decenza alla propria presenza: sopra una certa altitudine non ci voglio andare; passi per i poveri bassa valle fortemente antropizzati ma dove la natura cerca di sopravviverci diamole una mano a farlo.
OK, anch'io sono un grande sostenitore del "motoalpinismo collinare", io mi diverto tantissimo sulle prime alture che dominano la pianura sottostante, mentre sulle vette meglio andarci a piedi (magari dopo essersi portati alla base della salita con la moto).

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Sil
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moto trekking e rispetto: tentativo di decalogo

Messaggio da Sil » gio 04 dic, 2014 1:10 pm

letto ora...ogni tanto mi guardo le discussioni precedenti a quando sono entrato in questo forum... e trovo veramente pagine che meritano...che dire... come gli altri anchio in linea di massima sono daccordo ... cmq..l'importante è il risultato... l'idea che siamo ospiti di madre natura... smanettoni,arrivisti e casinisti e gente che appena mette le ruote fuori dall'asfalto pensa di essere alla Paris -Dakar per me sono l'idea più lontana del fuoristrada che mi piace... oltre a quello aggiungo che a me piace molto interagire con le realtà locali... lo trovo molto appagante....

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