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Il lupo tassellato

Pensieri, idee, ipotesi e modi di concepire le due ruote in tutte le varie espressioni. Come intendiamo l'andare in moto e perché. Come affrontiamo i miti, i luoghi comuni e i preconcetti che caratterizzano e a volte affliggono il motociclismo
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Misso
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Il lupo tassellato

Messaggio da Misso » mer 07 set, 2011 8:12 pm

Tra le mie mille attivita' c'e' anche quella, quando ho tempo, di fermare sulla carta i miei pensieri e di scrivere.
Voglio condividere con voi il mio ultimo "papiro". E' un po' lunghino, ma spero possa essere di spunto ad altri MotorTrippers!

Misso

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IL LUPO TASSELLATO


Tanto tempo fa avevo abbandonato la passionaccia per l'enduro, relegando la mia frequentazione dello sterrato a qualche giro in 4X4.
Avevo costretto la mia propensione alle due ruote entro limiti di grigi percorsi cittadini in scooter e placato il mio bisogno del sano ambiente motociclistico, occupandomi a tempo perso della gestione di un paio di associazioni sportive di enduro.

Poi tre anni fa, una serie di fortunate coincidenze, mi interfacciavano con una vecchia Beta Zero e con un bel gruppo di trialisti e motoalpinisti: Bham! La fiamma si era riaccesa!
La prima cosa che mi sono domandato è perché avessi per anni segregato una simile passione nella soffitta delle mie priorità, ma non trovando risposte adeguate, ho accantonato il quesito. Poi un giorno, nel bel mezzo di una mulattiera, mentre il mio cervello passavo fra l'attenzione a dove mettevo le ruote e i più squisiti pensieri sui massimi sistemi (tipo chi siamo, dove andiamo, cos'è l'infinito ecc...) ecco che è arrivata la risposta! Avevo appeso il casco al chiodo perché ero stufo di sentirmi considerato un "nocivo".

I "nocivi" sono quegli animali (lupo, volpe, lince, orso, tasso) che appaiono frequentemente in teneri libri per bambini, suscitando tanta dolcezza. Sono quelle creature che sul teleschermo e sui giornali riempiono la bocca di scienziati e giornalisti sul quanto siano utili e importanti per l'eco-sistema, e che spuntano ingenti finanziamenti dai politici per la loro sacrosanta salvaguardia. Nella realtà sono quelle povere bestie che finiscono impallinati dai bracconieri che ne cercano la pelle o la testa, o che crepano fra atroci dolori avvelenati da pastori e cacciatori che ne temono i danni o l'antagonismo.
Insomma ero stufo di essere un "lupo", blandito dallo Stato quando era ora di pagare bolli, tasse e balzelli, incentivato a sostenere l'agonizzante settore nazionale che gravita attorno alle due ruote tassellate, ma poi braccato da guardie e gendarmi che, forti di una legislazione ottusa, lacunosa e nebulosa, non perdevano occasione per "far cassa" sventolando la bandiera della salvaguardia del territorio.
Ero anche stufo del torvo sguardo di montanari, contadini, escursionisti e valligiani che al mio discreto passaggio, trasalivano sempre e comunque, colmi di livore, insofferenza ed intolleranza, additandomi come il nemico numero uno della montagna e della Natura.
Così da questo pensiero e da una serie di considerazioni collaterali è nata una idea: "sdoganare" il lupo tassellato e farlo inserire a buon titolo fra gli “animali” utili.
Ho pensato che politicamente noi motociclisti non abbiamo nessun valore e che fosse inutile tentare di convincere con dotti ragionamenti, amministratori locali o il grande pubblico che la pratica del fuoristrada possa essere assolutamente eco-compatibile.
Infatti se per perorare la causa dell'enduro organizzi minuziosamente una bella motocavalcata con 300 motociclisti, in una ridente e sperduta località montana e alla fine, visto che apparentemente tutto è andato liscio come l'olio, pensi che la comunità indigena possa cominciare ad apprezzare l'endurista, scoprirai che:
1) il benzinaio (che si dimentica quanta benzina ha venduto ai partecipanti) è incavolato perché due coglioni gli hanno piantato furgone e carrello tutto il giorno nella sua area di servizio;
2) la signora Rosa (che si dimentica di quanto ha incassato il suo modesto bar) è incazzata perché un fesso gli ha rovinato i fiori appoggiandoci il suo "K";
3) I sigg.Rossi, Verdi e Bianchi sono (giustamente) furenti perché un paio di "pilotoni", che non riuscivano a fare una salita tosta del percorso, hanno pensato bene di tagliare per i loro campi, deturpandoli;
4) Il sig.Franco, escursionista ornitofilo, è livido perché quel giorno, a causa del rumore, non si son viste ne sentite le cinciallegre dalla coda azzurra;
5) il Sindaco è furente perché sa già che alla prossima campagna elettorale l'opposizione gli scaglierà contro il benzinaio, la signora Rosa, i sigg.Rossi, Verdi e Bianchi (il sig.Franco no, perché è un villeggiante e non vota li).
Insomma per quattro maleducati (più o meno l'1% dei partecipanti al motoraduno) che incidentalmente hanno la passione del tassello, l'intera categoria degli enduristi verrà bollata come "nociva".
E' quello che vediamo accadere in questi giorni ai possessori di SUV: un paio di balordi causano due incidenti gravi alla guida di macchinoni tuttofare e tutta la categoria dei possessori di fuoristrada di lusso viene messa sotto accusa e biasimata come arrogante, sprezzante delle regole e pericolosa.
Anche il rivolgersi a chi deve controllare la viabilità mi è sembrato inutile. In gioventù ho fatto il carabiniere e so quanto sia frustrante intimare l'alt ad un utente della strada per un semplice controllo e... vederlo scappare via (magari solo perché sa di aver scordato a casa la patente!
Inoltre non ci sono Santi, per andare in off è praticamente impossibile avere la moto sempre e assolutamente "Codice" (basta un po' di fango sulla targa per metterti fuorilegge) e se non c'è un po' di elasticità da parte dei tutori dell'ordine, son verbali a non finire. Se ci si aggiunge che la stupida moda del “pronto-gara” impone addirittura un atteggiamento "racing" (via specchietti, targa, frecce, db killer.... ecc...ecc...) ecco che la gitarella domenicale per carraie fatalmente si trasforma in una sorta di "guardie e ladri" fra Forze dell'ordine e motociclisti. Chi alla fine ne fa le spese sono gli agenti, che a sera tornano a casa imbufaliti, ed quei piloti che si sono coscienziosamente fermati all'”Alt” e ...si sono beccati un verbalone da cinema perché magari non avevano la targa con l'inclinazione giusta...!
In parole povere... nessun pedone ci appoggerà mai, nessun agente ci capirà mai e nessun politico si prenderà cura di noi a meno che.... non gli convenga!
Così ecco l'idea: radunare dei piloti che vivono questa passione per l'off coniugandola con il rispetto dell'ambiente e (ragionevolmente) delle regole del Codice della Strada e con loro creare un gruppo di fuoristradisti di Protezione Civile che potesse collaborare proficuamente con le Amministrazioni locali montane per la gestione del territorio.
Avvistamento incendi boschivi, controllo delle acque, pulizia della viabilità a fondo naturale, controllo del territorio, ricerca di dispersi, sono attività che possono essere svolte facilmente da un endurista, un trialista o un motoalpinista e che, se a costo zero, sono di sicuro interesse per i Sindaci, sempre più a corto di risorse.
Due anni di lavoro e di scartoffie burocratiche per organizzare, certificare, addestrare e attrezzare il gruppo e finalmente il mese scorso la prima missione veramente ad hoc: avvistamento incendi boschivi in moto.
Grazie all'intelligenza e alla disponibilità del Sindaco di Berceto (PR) e dei suoi collaboratori, nel mese di Agosto il nostro gruppo di motociclisti ha raggiunto un accordo per un servizio di avvistamento incendi, a titolo gratuito, su tutto il territorio del Comune.
In soldo
ni il Comune si è portato a casa a costo zero il pattugliamento quotidiano del proprio territorio da parte di motociclisti in divisa che hanno controllato situazioni di potenziale pericolo incendi e che, con estrema discrezione, hanno fatto sentire agli escursionisti la rassicurante presenza delle istituzioni anche sui sentieri più sperduti; la Forestale, ha avuto, a costo zero, un occhio vigile in più per controllare l'attività di bracconaggio e di degrado ambientale; ed infine noi abbiamo avuto la possibilità di transitare lecitamente in tutto il territorio comunale, senza l'incubo di diventare il capro espiatorio di qualche agente zelante.
Anche le occhiate degli "integralisti della Natura" sono cambiate. Un vecchio e bilioso escursionista, udendo il pacato borbottio della mia moto in avvicinamento, aveva già brandito il suo nodoso bastone da passeggio a guisa di clava, probabilmente per prepararmi un'adeguata accoglienza. Alla vista della mia divisa si è congelato in un innaturale posa plastica ed ha abbozzato uno stucchevole sorriso imbarazzato. Mi sono fermato, l'ho cordialmente salutato e gli ho chiesto se aveva bisogno. Ha abbassato la mazza abbozzando un fantozziano esercizio di steching defaticante e biascicando una risposta elusiva si è allontanato imbarazzato.
Insomma da "lupo" ero improvvisamente diventato un... "cane-lupo"!
Chissà che tra un po' non mi lascino giocare anche con i bambini, come accade da millenni ad un qualsiasi pastore tedesco a quattro zampe!|

Misso

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husqvarna100
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Il lupo tassellato

Messaggio da husqvarna100 » mer 07 set, 2011 8:40 pm

Bene!Mooolto bene!
E' il primo passo--quello che dovremmo fare tutti.
Bravo.

andrea71
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Il lupo tassellato

Messaggio da andrea71 » gio 08 set, 2011 12:11 am

Complimenti, per il racconto e idea.
A dirti il vero ci avevo pensato, ma non ho mai approfondito l'argomento.

Ragazzi del Comasco e Varesotto, non è brutta come idea da approfondire nelle decine di parchi, boschi etc che sono nella nostra zona.

Non ci sono incendi, è già tanto se non piove per due giorni di fila, ma sentieri e percorsi da rilanciare e sorvegliare si.

Inoltre, il grande merito di queste iniziativa, è che consente di selezionare tipo di moto e persone compatibili con l'ambiente (non me ne vogliano gli enduristi puri o smanettoni, rispetto la loro passione ma la ritengo non compatibile con l'iniziativa).

Mitico
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anALPhaBETA
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Il lupo tassellato

Messaggio da anALPhaBETA » gio 08 set, 2011 10:35 pm

Ho dovuto copiare il tuo racconto: troppo bello, me lo tengo in una cartellina quando avrò voglia di raccontare/raccontarmi una storia e non una storia qualsiasi ma una storia a lieto fine!
Quanto tu dici lo ho letto anche altrove come intento e aspirazione, l'unicità della tua impresa non è solo l'esserci riuscito ma l'aver cambiato l'atteggiamento degli altri utenti che condividono il territorio, il mezzo incredibile nella sua semplicità è la divisa ... già proprio l'uovo di Colombo, una divisa e le cose cambiano: eccezionale!
complimenti, grazie per questo vento di rinnovamento e speranza, spero tanto che admin e moderatori trovino la maniera di pubblicizzare il tuo scritto in modo che possa essere visibile anche fuori dal forum.
A mio più modesto parere alcune "Donne" dovrebbero fare un "attimino" di pratica prima di "scrivere" certe "sentenze ingiuste" ...

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recalo
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Il lupo tassellato

Messaggio da recalo » mar 27 set, 2011 5:01 pm

Bravo Misso! Racconto bellissimo ed idea strepitosa.
Dovrebbe essere un esempio a seguire.
Evviva il sindaco di Berceto!
Renato Calò
http://renatocalo.wix.com/photography www.lavecchiafonte.net www.bajadventure.com

Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario. Orwell

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ontano
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Il lupo tassellato

Messaggio da ontano » mar 27 set, 2011 5:51 pm

Ciao Misso,
questa è la prima cosa che ho pensato prendendo di nuovo la moto.
la prima in assoluto.
Ma sai per ora sono solo, diciamo 1,5, perchè il mio collega per ora è sempre infortunato.
Come è stato il percorso per arrivare a questo obbiettivo ?.
In quanti siete ?.
Quali obblighi e doveri comporta ?.
Puoi fare il decalogo burocratico percorso?.
Scusa le troppe domande, ma riprendendo la moto dopo molti anni mi sono reso conto che molti dei percorsi che facevo da ragazzo sono vietati, chiusi da reti, chiuse da frane che non vengono recuperate, per chiudere definitivamente il transito, chiuse da parchi, da riserve biologiche,ecc ecc.Pur essendo a mio parere molto rispettoso, noto quello che noti tu, puoi sempre salutare , sorridere, rallentare, fermarti,andare piano, ma sei sempre vissuto da chi vive il transito in maniera diversa come un rompiscatole, come un distruggi natura, come un inquinatore; questo magari non te lo dicono, ma lo leggi nei loro occhi.Questo distrugge tutto il mio piacere della gita, dello svago, di conseguenza mi deprime.Penso che la strada che hai intrapreso sia una delle poche attuabili, sò che anche altri hanno fatto la stessa cosa (Il Motoclub i Leoni su Youtube ad esempio). La tua ed altrui esperienza su questo tema può essere utilissima a molti di noi per intraprendere lo stesso percorso;come dici tu da lupo, a cane lupo.
Un saluto. :wink:
Ontano

alp
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Il lupo tassellato

Messaggio da alp » ven 30 dic, 2011 11:31 am

Non so come mai non ho letto questo racconto prima d'ora. Mi ha colpito molto non l'idea, già evidenziata da molti altri, ma la sua realizzazione. Vedervi in divisa mi ha fatto capire che se si vuole si riesce ad ottenere, nonostante le complicazioni burocratiche, ciò che si vuole.
Effettivamente sarebbe di grande aiuto per gli altri utenti conoscere le procedure necessarie e le pratiche burocratiche specifiche da presentare presso i vari uffici.

Complimenti ancora per la tua iniziativa e spero proprio che gli amici del forum, invece di continuare a lamentarsi, passino alle vie di fatto organizzando un servizio utile al territorio.
A presto e...
Buon motortrip,

alp

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Misso
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Il lupo tassellato

Messaggio da Misso » ven 30 dic, 2011 1:33 pm

@ ontano: scusa se non ti ho risposto prima.... mi era sfuggito il tuo post.

L'iter per fare un gruppo come i "Motocrociati Parma" e' un po' lungo ma non impossibile, come hanno gia' sperimentato con successo gli amici del Motoclub "I Leoni", che per primi hanno capito le potenzialita' della strada da me intrapresa.

In primis bisogna fondare un associazione di volontariato ad hoc con uno statuto conforme a quanto richiesto dalla Protezione Civile (per richieste di uno statuto-tipo scrivetemi in MP) che va registrato all'Agenzia delle Entrate. Attualmente non si puo' utilizzare direttamente il Motoclub perche' le sue finalita' statutarie (promozione sportiva) divergono da quelle della Prot.Civ.

Una volta creata l'associazione occorre mettersi a disposizione della comunita' secondo il proprio statuto, documentando con foto, corrispondenza e articoli di giornale la propria attivita'. Sembra un assurdo ma per entrare ufficilamente nella Prot.Civ. bisogna aver gia' fatto ufficiosamente interventi di Prot.Civ...!(...dopotutto siamo in Italia...!). Naturalmente non occorre fare niente di trascendentale: C'e' una frana, un'abbondante nevicata, una fiera di paese nella vostra zona? Scrivete al Sindaco (per inciso la massima autorita' territoriale di Prot.Civ.) che se ha bisogno di forza lavoro puo' contare su di voi (che vi chiami o meno in questa fase conta poco: l'importante e' la lettera). Pulite un sentiero abbandonato e lo rendete agibile? Scrivete un articoletto e chiedete che venga pubblicato dalla stampa locale. Aiutate una Parrocchia in una sua iniziativa benefica: fate delle foto dell'evento e fatevi fare una lettera di ringraziamento dal Parroco, ecc...ecc...

A sei mesi dalla fondazione della vostra associazione e dopo aver preparato un mini-dossier sulla vostra attivita' gia' svolta, siete pronti per chiedere all'Ufficio Provinciale di P.C. di essere inseriti nel "Registro Provinciale del Volontariato". Dopo un mese, se nulla osta, venite accolti e inseriti automaticamente nella Banca Dati del Registro sul Volontariato della Regione, e a quel punto siete ufficialmente riconosciuti.

I passi successivi sono l'adesione al locale "Comitato Provinciale degli Organismi di Volontariato per la Protezione Civile" (se da voi esiste) o all'ufficio locale di coordimaneto dei vari gruppi della zona e, una volta terminato il periodo di prova presso il Comitato, l'iscrizione al Registro Nazionali delle Organizzazioni di Protezione Civile in seno al Dipartimento della Protezione Civile di Roma (per domande-tipo scrivete in MP).

Poi c'e' la parte di addestramento dei volontari (Corso base, Corso Avvistamento Incendi Boschivi, ecc... ecc...), l'acquisto delle divise conformi e dei DPI personali e la partecipazione agli interventi richiesti dal Comitato (qui di trial se ne fa proprio poco... ma si aiuta tanta gente in difficolta')

Insomma l'iter completo puo' arrivare a sfiorare i due anni, ma alla fine avrete tutte le carte in regola per interfaccairvi direttamente con i Comuni montani della vostra zona per stipulare accordi di collaborazione.

Badate bene pero', la "divisa" non e' una "licenza d'uccidere" che vi permette di scorrazzare indisturbati dove vi pare. Vestire una divisa significa assumersi degli impegni morali e onorare cio' che essa rappresenta. Nel mio gruppo ho rifiutato l'adesione a "smanettoni" che del senso del dovere e del volontariato se ne fregavano altamente, e che alla fine avrebbero sicuramente sputtanato tutto il mio lavoro fatto fino a quel punto.
Fate sempre tutto alla luce del sole (mia nonna mi deiceva: "male non fare, paura non avere") e informate i Comuni montani delle vostre uscite addestrative. Subito maragri saranno diffidenti e restii ad autorizzarvi, ma insistete con "docile fermezza" e vedrete che alla fine vi ascolteranno.

Per altri dubbi, scrivetemi pure senza indugio: sdoganare tutti i lupi tassellati d'Italia di buona volonta' e' ormai una delle mie priorita'... :wink:

alp
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Il lupo tassellato

Messaggio da alp » ven 30 dic, 2011 7:47 pm

"Badate bene pero', la "divisa" non e' una "licenza d'uccidere" che vi permette di scorrazzare indisturbati dove vi pare. Vestire una divisa significa assumersi degli impegni morali e onorare cio' che essa rappresenta. Nel mio gruppo ho rifiutato l'adesione a "smanettoni" che del senso del dovere e del volontariato se ne fregavano altamente, e che alla fine avrebbero sicuramente sputtanato tutto il mio lavoro fatto fino a quel punto.
Fate sempre tutto alla luce del sole (mia nonna mi deiceva: "male non fare, paura non avere") e informate i Comuni montani delle vostre uscite addestrative. Subito maragri saranno diffidenti e restii ad autorizzarvi, ma insistete con "docile fermezza" e vedrete che alla fine vi ascolteranno.

Per altri dubbi, scrivetemi pure senza indugio: sdoganare tutti i lupi tassellati d'Italia di buona volonta' e' ormai una delle mie priorita'"



Ottimo lavoro, veramente! E' davvero apprezzabile ciò che avete realizzato e mi rendo conto che il percorso è stato lungo e non privo di ostacoli burocratici. Encomiabile la fermezza nel rifiutare l'associazione allo smanettone che, certamente, avrebbe distrutto più che costruire.

Ottimo, andate avanti così e fateci sapere come procede la vostra attività.
A presto e...
Buon motortrip,

alp

Z@mpi
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Il lupo tassellato

Messaggio da Z@mpi » sab 31 dic, 2011 3:26 am

Concordo pienamente con l'amico Misso in tutto e per tutto....
Effettivamente la prassi è laboriosa e "italiana" però se uno ha uno scopo e vuole raggiungerlo va "nelle gambe del diavolo", noi abbiamo accorciato i tempi di iscrizione all' albo della protezione civile partecipando ad un corso ufficiale della Regione, di modo da essere da subito "operativi" e senza dover dipendere da Comuni, Comunità, ecc. comunque la burocrazia è esagerata e bisogna fornirsi di tempo e pazienza....
Siamo all' avanguardia in queste "procedure" però ( visto i contatti che ho ricevuto in questa settimana dopo aver annunciato la creazione del Gruppo Trial ) penso sia la via giusta per "ufficializzare" l' operato che tanti trialisti fanno in tutta Italia (ripristinando sentieri, pulendo torrenti, ecc. ) logicamente anche divertendosi praticando uno sport vero e privo di doping sempre e sopratutto con RISPETTO verso gli altri fruitori della natura........ Vi assicuro che incontro persone anche a 2500 m di altezza, che scarpinano magari da 5/6 ore, e dopo che ho spento la moto per lasciarli passare si fermano per ringraziarti e scambiando due parole si complimentano per quello che riusciamo a fare con il trial...vedeteci con i colori della P.C. e spiegate che abbiamo sempre una radio di collegamento per le emergenze (spesso il cellu non ha segnale a quelle altezze) ed in caso di bisogno in un ora io arrivo dove a piedi ce ne metti 6 (l'elicottero non può andare ovunque ) e vedrete che anche il più restio cambierà idea sui trialisti
Quindi prima viene l'educazione ed il rispetto, poi c'è l'amato trial, e ben venga un buon servizio per la comunità, che deve "imparare" che la moto non è solo rumore, inquinamento ed altre ingiurie ma se usata con criterio sa anche dare una mano alla natura..
Z@mpi
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